Nella Chiesa primitiva non c'erano riti penitenziali: a convertirsi erano solo gli adulti, dopo matura riflessione. Il Battesimo rimetteva i peccati e immetteva nella Chiesa. Ma poi i cristiani, vista la propria fragilità, desideravano un nuovo perdono. Peccati molto gravi (omicidio, adulterio, rinnegamento aperto della fede) escludevano dalla comunità. Inizialmente i penitenti dovevano fare pubblica penitenza. 

Nel tempo l'iter penitenziale, fatto di digiuno, preghiera e carità, divenne privato e meno gravoso. Ma ogni peccato era un debito verso Dio da pagare. Dopo l'anno 1000 si fece più attenzione alla confessione e assoluzione del ministro. 

Il rituale attuale prevede molti modi con cui il popolo di Dio fa penitenza e si converte: prende parte alle sofferenze di Cristo sopportando le prove della vita, attraverso opere di misericordia e di carità e con l'impegno quotidiano di vivere secondo il Vangelo.